Il programma d'intervento della Confederazione volto ad aumentare la sicurezza stradale presenta diversi punti deboli dal punto di vista della protezione dei dati. Abbiamo proposto miglioramenti, in particolare nei settori dell'anonimizzazione, della divulgazione dei dati e delle registrazioni con la scatola nera.
Abbiamo avuto l'opportunità di esprimerci sul programma d'intervento della Confederazione volto ad aumentare la sicurezza stradale e sulla prevista revisione della legge sulla circolazione stradale (LCStr), denominata «Via sicura». Dal profilo della protezione dei dati vi sono vari punti delicati.
Con la revisione occorre dapprima creare la base giuridico-formale per il registro degli incidenti stradali. Parte del registro è costituito dal registro di valutazione, con il quale vanno allestite le statistiche (cfr. n. 1.2.5 del nostro 17° Rapporto d'attività 2009/2010). A parte la statistica degli incidenti stradali, ora il disegno della riveduta LCStr disciplina anche la statistica dei controlli della circolazione stradale. In entrambi i casi i dati vengono registrati in forma pseudonimizzata (mediante PIN) nei registri di valutazione. Grazie al PIN e al collegamento con altri sistemi d'informazione dell'Ufficio federale delle strade (USTRA), è possibile in ogni momento risalire ai dati personali effettivi. Riteniamo quindi che i dati non andrebbero registrati nei registri di valutazione in forma pseudonimizzata, bensì fin dall'inizio in forma anonima. Per lo meno sarebbe importante cancellare o rendere anonimi il più rapidamente possibile i dati pseudonimizzati.
Il disegno offre poi al Consiglio federale la possibilità di prevedere a livello di ordinanza di potere fornire alle assicurazioni di responsabilità civile per i veicoli a motore informazioni riguardanti misure amministrative contro singoli assicurati. Nel messaggio si constata però esplicitamente che ciò non è obbligatoriamente necessario per la sicurezza stradale e giusto solamente in singoli casi. Il Consiglio federale vorrebbe inoltre ottenere «in contropartita» dalle assicurazioni i dati relativi agli incidenti per potere allestire statistiche più precise. Abbiamo segnalato che simili compensazioni non sono ammesse: i presupposti (conformi alla protezione dei dati) per comunicare i dati agli assicuratori esistono oppure non esistono, ma in quest'ultimo caso una comunicazione non è giusta.
Con la revisione si persegue poi un consolidamento formale dei sistemi d'informazione esistenti. In altre parole, i quattro registri attuali MOFIS, FABER, ADMAS e TARGA vengono raggruppati in un'unica banca dati per l'ammissione alla circolazione. Questa modifica è stata inserita all'ultimo momento. Ci siamo dispiaciuti che a tale scopo si sia svolta soltanto una consultazione degli uffici in tempi brevi e nessuna consultazione esterna. A nostro modo di vedere sarebbe stato importante esaminare ancora una volta con cura questo progetto per garantire che, nel raggruppare le basi legali, lo scopo, gli accessi, le categorie di dati trattati, la procedura di richiamo e altri aspetti rilevanti per la protezione dei dati per i singoli sistemi d'informazione rimangano effettivamente uguali. A noi non risultava chiara neppure l'attuazione tecnica: se ad esempio i registri attualmente esistenti, quali (sotto)sistemi, rimangono davvero tali e quali dal profilo tecnico. Secondo noi, il consolidamento avrebbe dovuto essere specificato più nel dettaglio anche nei commenti, ovvero nel messaggio. Condividiamo tuttavia il fatto che nel disegno la raccolta di dati relativa all'ammissione alla circolazione non è divulgabile e che i dati del detentore e dell'assicurazione possono essere comunicati a terzi solamente a determinate condizioni.
Nel messaggio si è inoltre segnalato che con l'uso di apparecchi per la registrazione dei dati («blackbox») c'è una forte intromissione nella sfera privata. Abbiamo perciò condiviso la disposizione di legge esplicita in virtù della quale le registrazioni della scatola nera devono servire esclusivamente ai controlli della velocità. Ci siamo altresì chiesti se a tale scopo si dovesse registrare anche la relativa posizione, per cui ne potrebbe risultare una mappa degli spostamenti. In ogni caso, nell'ordinanza del Consiglio federale si dovrebbe verificare accuratamente quali dati sono necessari e adatti allo scopo perseguito e quanto tempo possono essere conservati.
Quanto all'esame di idoneità alla guida, abbiamo ritenuto che gli uffici AI cantonali o i medici dovrebbero comunicare un'eventuale incapacità di guida non direttamente all'Ufficio della circolazione, bensì dapprima a un servizio medico.
Via sicura giunge ora in Parlamento.