11.09.2020 - Regolamentazione insufficiente del trattamento dei dati nella nuova legge sulla polizia doganale

Regolamentazione insufficiente del trattamento dei dati nella nuova legge sulla polizia doganale

11.09.2020 - Il Consiglio federale ha inviato oggi in consultazione la «legge sui compiti d’esecuzione dell’UDSC», facente parte di un pacchetto legislativo con cui intende istituire la base giuridica per il programma di digitalizzazione e trasformazione (DaziT) dell’Amministrazione federale delle dogane. Si tratta di un progetto di ampia portata rilevante sotto il profilo finanziario e sensibile nell’ottica della protezione dei dati. Nel nuovo ufficio di polizia doganale, l’UDSC, confluiranno l’Amministrazione delle dogane e il Corpo delle guardie di confine ad essa integrato. Tutto il personale avrà attribuzioni di polizia e quindi competenze coercitive in materia di raccolta dei dati.

Durante la consultazione degli uffici l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) ha invano segnalato all’Amministrazione federale delle dogane che dal suo punto di vista le disposizioni previste in materia di trattamento dei dati personali contengono gravi lacune. Tali disposizioni trascurano in particolare la facoltà assicurata ai cittadini, secondo la legislazione in materia di protezione dei dati, di valutare sia i trattamenti di dati da parte dello Stato suscettibili di ingerirsi nella sfera privata e limitarne l’autodeterminazione, sia i diritti di protezione di cui dispongono per opporvisi.

L’Incaricato ha consigliato al Consiglio federale di fare in modo che il Governo e il Parlamento, in quanto organi politici della Confederazione, si riservino il diritto di disciplinare sia gli aspetti essenziali dei trattamenti di dati, che saranno ora gestiti in un unico sistema della polizia doganale, sia le interfacce verso tale sistema. Così com’è concepito attualmente, il progetto lascia al nuovo ufficio di polizia doganale la libertà di trattare i dati personali nel proprio sistema, sulla base di tutta una serie di compiti amministrativi, fiscali, di polizia e di diritto penale, secondo direttive ampiamente autonome e di interconnettere le informazioni a piacimento. Dal rapporto esplicativo non è desumibile alcuna motivazione convincente della necessità di scostarsi in maniera così incisiva dalla vigente legge sulle dogane.

A queste lacune del trattamento dei dati relative ai principi dello Stato di diritto si aggiungono lacune normative d’ordine materiale. Ad esempio, il concetto di «analisi dei rischi», menzionato 44 volte nel testo di legge, attraversa come un filo rosso il progetto senza che dal testo di legge si possa dedurre in modo sufficientemente chiaro in cosa consista questo metodo di trattamento in base al quale il nuovo ufficio di polizia doganale potrà trattare dati personali degni di particolare protezione concernenti fra l’altro la sfera intima o le opinioni religiose, filosofiche e politiche.

Tenendo conto di queste osservazioni, il Consiglio federale ha incaricato l’Amministrazione di rielaborare le disposizioni sul trattamento dei dati, come si accenna nei documenti della consultazione. L’Incaricato approva tale passo. Si è impegnato invano affinché tali disposizioni fossero rielaborate prima dell’apertura della consultazione. 

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Ultima modifica 22.05.2023

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